L’uomo laser
Laserblast
- Genere: Fantascienza
- Durata: 85 min
- Paese: USA
- Distribuzione: General
- Produzione: Charles Band per I Yablans Comp
- Data Uscita: 19 Ott 1978
- Regista: Michael Rae
- Cast: Dennis Burkley, Barry Cutler, Eddie Deezen, Ron Masak, Roddy McDowall, Kim Milford, Mike Bobenko, Gianni Russo, Cheryl Smith, Rick Walters, Keenan Wynn
- Musiche: Joel Goldsmith, Richard Band
- Fotografia: Terry Bowen
Billy Duncan, un giovane immaturo e fantasioso, trova nel deserto una strana arma a raggi laser che è stato abbandonato dagli alieni che ricevono dalla base astrale l'ordine di recuperarlo.
Anche Tony Craig, agente inviato da Washingoton si mette a indagare.
Kathy, un'amica di Billy, comincia a nutrire qualche sospetto, ma Billy, intanto, ha cominciato ad usare l'arma per eliminare i conoscenti più antipatici.
Gli alieni che ormai lo hanno individuato, recuperano l'arma e lo uccidono sotto lo sguardo attonito di Tony e Khaty.
L’uomo laser, diretto da Michael Rae e realizzato sulla sceneggiatura di Franne Schacht e Frank Ray Perilli, è considerato tra i film di fantascienza più grotteschi e monotoni di sempre con effetti speciali insulsi ed un esasperato ritmo lento. Più che fantascienza può considerarsi un .. genere fanta-trash.
Il trailer originale del film:
Una clip tratta dal film:
L’uomo-laser a cui fa riferimento il titolo è il protagonista di questo lentissimo lungometraggio che diluisce un ristretto numero di eventi in un diluvio di scene completamente inutili.
I guai del povero Billy, pacifico ragazzo dell’ultradepressa provincia americana, cominciano quando, in pieno deserto, trova uno stranissimo fucile ipertecnologico ed un amuleto alieno che, combinati insieme, consentono di sparare potentissimi colpi laser in grado di incendiare anche la sabbia. Offuscato dal malvagio potere della pietra, che lo trasforma nel figlio di Hulk (il trucco è ridicolo e copre solo la faccia, come si nota dal patetico stacco ad altezza collo), Billy comincia a far saltare in aria più o meno inconsapevolmente le auto di tutte le persone che gli provocano dolore e frustrazioni varie per poi degenerare nella distruzione indiscriminata della sua piccola cittadina. Spetterà a due buffissimi alieni dalle sembianze di tartarughe senza guscio porre fine alla follia devastatrice del derelitto ragazzo.
Proprio questi esseri rappresentano il punto forte del film: l’animazione di questi pupazzi è scattosissima e le loro voci, affidate ad assurdi versi che sfuggono alla fonematica, aumentano l’effetto-ridicolo completato dai fondali palesemente finti e bidimensionali usati in tutte le scene in cui compaiono. Memorabile è la scena in cui i due lucertoloidi ricevono istruzioni dal loro capo direttamente sullo schermo della loro astronave: il groviglio di gesti scattosi e gli pseudo-ululati dei tre conferiscono alla conversazione una dimensione quasi lisergica (ed oltremodo esilarante).
Purtroppo il resto del film delude, perso com’è in piani sequenza insensati, personaggi noiosi, dialoghi patetici ("amore, siamo in una coppa di cielo e noi siamo le due olivine!" e nella ossessiva e autocompiaciuta ripetizione delle scene in cui le macchine esplodono. È però da segnalare il momento in cui un misterioso oggetto nero cade dall’alto proprio in testa a Billy, che in quel momento sta caracollando come un gorilla zoppo sotto l’influsso malefico dell’amuleto: pur avendo rivisto più volte la scena non siamo riusciti a distinguere le fattezze di tale oggetto.
Conclude il film una scena tirata via alla grande nella quale Billy viene ucciso da un potentissimo (e palesemente posticcio) raggio luminoso sparato dalla pistolina di una delle due tartarughe.
Recensione del film a cura di Marchiño