The Human Voice
- Genere: Drammatico
- Durata: 30 min
- Paese: Spagna
- Distribuzione: Warner Bros. Pictures
- Produzione: El Deseo
- Data Uscita: 13 Mag 2021
- Regista: Pedro Almodovar
- Cast: Tilda Swinton
- Musiche: Alberto Iglesias
- Fotografia: José Luis Alcaine
Il film, liberamente tratto dalla pièce di Jean Cocteau, è stato presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2020.
The Human Voice racconta la storia di una donna (Tilda Swinton), che ferma accanto ai bagagli del suo ex amante, attende il suo arrivo per ritirarli. Vicino a lei il cane di lui, che si aggira smanioso per la casa, inconsapevole di essere stato abbandonato dal suo padrone. Unici due protagonisti, entrambi abbandonati, non sanno come affrontare l'abisso, in cui li ha gettati questo addio.
Nei tre giorni che la donna attende l'arrivo del suo ex amante, il suo viso è attraversato da emozioni diverse: smarrimento, angoscia, disperazione, inettitudine e la totale mancanza di autocontrollo. Durante questi giorni, lei esce solo una volta per comprare un'ascia e una tanica di benzina, che rispecchiano il dualismo intrinseco della sua anima in quel momento.
In un turbine di stati d'animo passa dal prepararsi, come se avesse un'uscita importante con tanto di trucco e abbigliamento elegante, al tentativo di suicidio, stroncato da un telefono che squilla, al quale lei non riesce a rispondere, avendo preso troppe pillole. Dopo essersi risvegliata, grazie al cane che le lecca la faccia, la donna si lava e prende un caffè e nel mentre arriva un'altra chiamata, ma finalmente questa volta può rispondere.
Note del regista: Una donna guarda passare il tempo accanto alle valigie del suo ex amante (ci si aspetta che l’uomo ritorni a prenderle, invece non arriverà mai) e a un cane irrequieto che non capisce di essere stato abbandonato dal padrone. Due esseri viventi affrontano l’abbandono. Nei tre giorni di attesa, la donna esce in strada solo una volta, per acquistare un’ascia e una latta di benzina, e passa da uno stato d’animo all’altro: dall’impotenza alla disperazione e alla perdita di controllo. Si trucca, indossa vestiti eleganti come se dovesse andare a una festa, medita di buttarsi dal balcone, finché il suo ex amante non le telefona. Lei però ha perso conoscenza, ha preso un mix di tredici pillole e non può rispondere. Il cane le lecca il viso fino a quando la donna si risveglia. Dopo una doccia fredda, tornata in sé grazie a un caffè nero come i suoi pensieri, il telefono squilla di nuovo e questa volta riesce a rispondere. L’unica voce però è la sua: quella dell’uomo non si sente mai. All’inizio la donna finge di essere calma e di comportarsi in modo normale, ma è sempre sul punto di esplodere contro l’ipocrisia e la meschinità dell’altro. The Human Voice è una lezione morale sul desiderio, anche se la protagonista si trova proprio sull’orlo dell’abisso. Il rischio è una parte fondamentale dell’avventura di vivere e di amare. Il dolore è molto presente nel monologo; come ho detto all’inizio, il film descrive lo smarrimento e l’angoscia di due esseri viventi tormentati per la mancanza del loro padrone.